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Started on 19 Marzo 2024
Tai chi: meditazione in movimento

 

Il Tai Ch’i Ch’uan è il più famoso tra gli stili interni di Kung-fu; è caratterizzato da movimenti lenti e continui, fluidi e armoniosi.

Il movimento è l’espressione della conoscenza dello spazio.

Più cosciente sarà il nostro movimento e maggiore consapevolezza avremo sia rispetto allo spazio esterno che rispetto a quello “interno”.

Un movimento “incosciente” sarà solo un movimento corporale mentre un movimento “guidato” dalla mente sarà un movimento in grado di indurre un cambiamento. Attraverso il movimento l’uomo conosce lo spazio che lo circonda ma allo stesso tempo anche quello di cui egli stesso è composto e del quale è spesso inconsapevole.

Nello spazio reale non esistono linee rette ma solo linee curve così come la linea dell’orizzonte e così come curve sono le linee seguite dal movimento del t’ai chi chuan. Il movimento interno non è mai di tipo angolare, semmai è la mente che crea movimenti “rigidi”. Nel tempo infatti gli schemi mentali si consolidano in maniera rigida e questa rigidità si rispecchia inevitabilmente anche sul corpo. Questo perchè non esiste una distinzione tra corpo e mente così come noi occidentali siamo portati a credere, ma vi è un tutt’uno nel quale ogni parte di noi influenza l’altra.

Di conseguenza uno schema mentale rigido irrigidisce anche il corpo e lo spirito stesso. E’ così che nascono le malattie, l’incapacità dell’uomo, inteso come unione tra corpo mente e spirito, di adattarsi al mutamento che è il principio dell’universo e dello stesso T’ai chi ch’uan.

I “blocchi” creati dalla rigidità mentale creano difficoltà alla libera circolazione dell’energia interna, il “chi”, e attraverso il movimento lento e curvilineo del T’ai chi ch’uan , non facciamo che sciogliere questi blocchi energetici e riportare il “chi” ad una normale circolazione. Attraverso un movimento lento, meditativo noi abbiamo una visione globale del tutto e solo attraverso un movimento “rallentato” riusciamo a penetrare con forza nella mente intuitiva. Più il movimento è lento e meditativo, più i movimenti della nostra coscienza vengono accelerati.

Il T’ai chi ch’uan è una arte marziale “dolce” indicata a tutti anche se per poterla comprendere appieno si consiglia un’età non troppo giovane.

Può essere intrapresa come “esperienza” o come vero e proprio “cammino” che ci accompagnerà lungo

la vita.

Istruttori di Tai Chi

Marco Campobasso

Nato a Lecce il 30 Agosto 1975. Diplomato presso l’Istituto Tecnico Industriale come Perito Informatico, è Laureando presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università del Salento Corso di laurea in Ingegneria dei Materiali.

Kenji Corsano

Istruttore

Inizia la pratica delle Arti Marziali Orientali all’età di 4 anni, sotto la guida del padre, il M° Luciano Corsano, fondatore della Scuola Arti Orientali “IL SOLE” di Lecce.

Riccardo Zappatore ha iniziato a praticare Shaolin Chuan nel 1998 a Lecce all’età di 6 anni sotto la guida del M° Luciano Corsano, conseguendo il grado di cintura nera di 1° livello più giovane d’Italia nel giugno 2002, all’età di 10 anni e, a 31, ha raggiunto il grado attuale di 5° livello. A 11 anni ha iniziato la pratica del Tai Chi Chuan ottenendo il 2° livello di cintura nera a 26 anni. A 15 anni ha iniziato il corso istruttori di kung fu completando il percorso a 21 anni. Ha fatto inoltre esperienza di altre arti marziali come il Karate Shotokan e il Kobudo, ha praticato Iyengar Yoga ed è un operatore Shiatsu.

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